Il Parlamento europeo ha revocato la carica di Vicepresidente all’europarlamentare Eva Kaili, attualmente in carcere a Bruxelles.
Continuno le indagini sulla presunta corruzione del Parlamento europeo, considerato ormai l’anello debole delle istituzioni europee. Confermati gli arresti per la vicepresidente Kaili (destituita dal suo incarico), il suo compagno Francesco Giorgi, l’ex eurodeputato del Pd Panzeri e per Niccolò Figà-Talamanca. Rilasciati con condizionale Luca Visentini e il padre della Kaili.
Revocata la carica di Kaili
Dopo la convalida degli arresti da parte delle autorità belghe, la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili è stata posta in arresto a Bruxelles per sospetta corruzione operata dal Qatar al fine di influenzare le decisioni del Parlamento.
Sabato sera era stata sospesa dal suo incarico parlamentare e poi, con l’attivazione dell’articolo 21, è scattata la decadenza della carica. Kaili quindi è stata espulsa dal Pasok e sospesa dal gruppo S&D, e inoltre destituita da vicepresidente dell’Aula con la maggioranza dei voti: 625 voti favorevoli su 628, con solo due astenuti e un solo contrario, (il croato Mislav Kolakusic, dei Non Iscritti).
Lo annuncia la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola nella Planetaria di Strasburgo, che ieri aveva anche fatto un intervento molto duro in Aula sul caso: “Alla luce delle indagini in corso, l’Europarlamento ha deciso che Eva Kaili non è più uno dei suoi vicepresidenti”. Adesso è il momento per l’Eurocamera di eleggere un nuovo presidente. Al posto dell’eurodeputata greca potrebbe accaparrarsi il suo posto il socialista francese Raphael Glucksmann.